martedì 21 settembre 2010

La fabbrica delle farfalle

I poeti a volte si parlano fra loro senza parlarsi.

Una poetessa di Cesena meravigliata si domandava:

"Chi li ha pensati  
i fiori, prima, prima 
dei fiori"

E da tutt'altra parte del mondo, in America, un'altra poetessa scriveva un libro in cui spiegava proprio come i Disegnatori di Tutte le Cose avessero pensato i fiori e tutte le altre cose dell'universo. 




C'erano diversi gruppi di disegnatori, ciascuno specializzato in qualcosa: i Disegnatori dei Gatti "avevano gli occhi graffiati e si muovevano con fare sinuoso e silenzionso. [...] I disegnatori della Vita Marina erano snelli e luminosi e portavano berretti di squame che risplendevano come cristalli al sole. [...]Le Disegnatrici dei Fiori erano bellissime, coi volti bianchi dipinti di molti colori e vestite con abiti di petali di grande bellezza" (p. 35).

In questo libro si racconta del disegnatore che creò le farfalle, perché "molto tempo fa le farfalle non esistevano" (p. 3).
Lui pensava e pensava a come disegnare qualcosa di una bellezza mai vista prima, qualcosa che fosse "bello quanto un fiore e un uccello insieme" (p. 13) e diceva: 
"Quel che mi piace della bellezza è che non si dà mai per vinta" (p. 21).

La poetessa di Cesena a quel punto volle dire anche lei una cosa e scrisse: 

"Che forza insolente hanno i fiori. 
Pompano il colore per tutta
la camera. Ridono così forte
nel morire. Tornano sempre".

Le due poetesse sono Mariangela Gualtieri e Gioconda Belli. 
Ma c'è un terzo poeta per questa storia, il tedesco Wolf Erlbruch, il disegnatore che ha messo i colori e le forme in questo libro.


 



Mariangela Gualtieri, Senza polvere senza peso, Torino, Einaudi, 2004, p. 121
Mariangela Gualtieri, Bestia di gioia, Torino, Einaudi, 2010, p. 9


Gioconda Belli
La fabbrica delle Farfalle
trad. dallo spagnolo Margherita D'Amico
ill. Wolf Erlbruch
collana Il baleno
1997

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