lunedì 20 settembre 2010

Lunedì

In questo libro puoi entrare senza bussare, c'è un buco in copertina, a forma di casetta con il camino.   
Fuori c'è la neve, o sua sorella. 
(Nella foto qua sotto non si vede ma è sulla copertina: palline in rilievo sul cartone bianco).




Quello che c'è dentro te lo dico un po' emozionata e senza  storia, perché è un libro così bello e delicato che fa girar la testa. 

C'è Lunedì, che ha il becco, ago e filo e una tazza di tè che lo aspetta. C'è Ieri, una teiera amica che suona il pianoforte. C'è Domani, con il nasone rosso, due corna, una coda e mani come ali.
C'è anche un merlo che vola fra le pagine (ah... i merli, che belli) e ci sono le stagioni. 
La mia preferita qui è l'autunno, che ride, sembra matto e mette un po' di paura.
Anche dentro c'è la neve da toccare.
C'è il bianco. Il bianco che mi fa pensare al silenzio che mi fa pensare a un distinto signore di nome John Cage che mi fa pensare a Cappuccetto Bianco, un altro libro pieno di neve e di bianco. Ne parleremo.  


  
Ci sono gli alberi e c'è un innaffiatoio di latta, di quelli che fanno la pioggia. 
Nell'ultima pagina c'è una medusa bianca che non è una medusa. Vai a vedere.

Io adesso mi metto le scarpe e vado in Belgio, dove è nato questo libro insieme alla sua autrice Anne Herbauts. Vado là e prendo tutti gli altri libri di Anne che non sono stati (ancora) tradotti nella nostra lingua italiana e che non ci sono nelle nostre biblioteche, così li posso leggere e sfogliare perché adesso ho come una febbre che vuole tutti questi libri.



http://vimeo.com/12228907

Le cose che mi piacciono tanto, a volte, hanno dentro anche qualcosa che non mi piace. E qui succede, con alcune parole delle stagioni.

(Anche questo libro è stato stampato in Cina, e così ho ormai imparato che è pratica diffusa da tempo).  


Anne Herbauts
Lunedì
trad. Michela D'Agostini
2010

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