mercoledì 27 ottobre 2010

Dimmi, che cos'è un sogno?


A volte dormo con un libro sotto il cuscino. Perché mi fa sentire in compagnia e perché può darsi che quel libro abbia voglia di chiaccherare un po' con me nella lingua del sonno. 
La scorsa notte sotto il mio cuscino ho tenuto questo libro:




È nato in Germania nel 2003 con il titolo "Was ist ein Traum?, fragte Jonas" (Che cos'è un sogno?, chiese Jonas) ma quando l'anno seguente sull'aeroplano per l'Italia ha valicato il confine è cambiato un poco e la piccola talpa protagonista ha cambiato il suo nome da Jonas a Osvaldo - e in effetti per le nostre orecchie italiane "Osvaldo" si fa proprio volere bene.

Che cos'è un sogno? Con una domanda inizia un viaggio. Lungo il tragitto mille sono gli indizi e ogni incontro è una risposta diversa. Osvaldo, che viaggia a piedi, viaggia sui pattini a rotelle, naviga su una grande carota o su una barca che ha la polena in forma di topo, pone la sua domanda a diversi animali fra cui una volpe, una lepre ed un gufo. Quest'ultimo le risponde così: 

"i sogni sono delle mosche che di notte, quando dormiamo, camminano sulla nostra fronte". 


Al testo del signor Hubert Schirneck, l'illustratrice signora Sylvia Graupner (i nomi suonano un po' duri, ma gli animi sono gentili, non preoccupatevi) ha aggiunto preziosi e spassosi dettagli. 
C'è un ascensore sotterraneo il cui ingranaggio sta appeso alle radici di un papavero e dentro l'ascensore c'è una topolina con tanto di borsetta. Il papà di Osvaldo è tutto impegnato a leggere sulla sua sedia a dondolo un testo misterioso, forse un dizionario russo-tedesco o chi lo sa. 
C'è anche un orso che suona il violino seduto su un filo per i panni bagnati: mi fa pensare al pittore Marc Chagall (che un po' come questo libro e questa talpa, viaggiando - dalla Russia alla Francia - ha cambiato il suo nome, che in origine suonava così: Mark Zakharovič Šagalov).

Prima ancora di tutte queste cose da supersorriso, la qualità che ho sùbito amato del libro è la carta, la carta, la carta di cui è fatto: una delizia per le mani, per il naso e per gli occhi. 






p.s. comunque, diciamocelo: i libri sotto il cuscino li tengo anche perché è il posto più vicino in cui sistemarli un attimo prima che io mi addormenti mentre leggo. 

p.p.s. invece i libri di scuola ogni tanto li tenevo aperti sulla testa, come il tetto di una capanna, nella speranza che la scienza scivolasse da sola dentro la mia testa.

p.p.p.s. mi domando: si cambia sempre un poco quando si valica un confine? quando si oltrepassa una soglia?


Hubert Schirneck
Dimmi, che cos'è un sogno? 
trad. e adattamento Roberta Scarabelli
ill. Sylvia Graupner
Mottajunior
I cuccioli
2004

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