mercoledì 20 ottobre 2010

La valle delle lucciole

La prima cosa che vorrei dire a proposito di questo libro è: "ristampatelo!"




Quando "El valle de los Cocuyos" (che nome divertente hanno le lucciole ispaniche!) arrivava tradotto per i lettori italiani nel settembre 1989, io avevo 8 anni quasi 9 e se allora avessi ricevuto in dono questo libro sono certa che mi sarei chiusa nella mia cameretta e lo avrei letto con grande passione.    
L'ho letto invece circa un anno fa, scovato fra gli scaffali fitti della biblioteca, quando se ne stava lì trascurato da più  di undici anni (una volta in biblioteca si segnavano tutti i prestiti su un foglietto sistemato dentro il libro, adesso non si fa quasi più): mi sono innamorata.



Nella valle delle lucciole abitano un bambino ed una saggia anziana, Jeronimo e Anastasia, lui ha dieci anni, lei probabilmente più di cento. Poi ci sono tutte le lucciole e tutte le lucertole e tutti i verdi: "il verde della menta, il verde dell'acacia, il verde della piantaggine, il verde del limone, il verde della valle, il verde degli occhi di Jerònimo." (p. 18)

Non lontano da lì scorre il fiume delle tartarughe: quello è il mio posto preferito della storia. Ci trascorrerei ore ed ore.
Le tartarughe hanno "figure incise sulle corazze che rappresentavano paesaggi ed esserio bizzarri"(p. 9) così "su ognuna [...] si poteva leggere una storia" a partire dal bordo e concludendo verso il centro.
Prima che moltissime tartarughe portassero su di sé una storia, "molte di esse avevano la corazza senza neanche una figura, perciò erano inquiete, sembravano sempre aspettare qualcosa. Invece, quelle poche che si portavano addosso una storia, dormivano tranquille fra le pietre." (p. 11)

Tutto il resto lo troverete leggendo, io vi dico che questo racconto è intriso di sogno, di bene e di grazia.


Mentre scrivo qui, mi accorgo che questo è il terzo libro su dieci di cui parlo che abbia autore sud americano e illustratore spagnolo: sarà un caso? Qui c'è Gloria Cecilia Díaz, originaria della Colombia e c'è Francesco Melendez, spagnolo di Saragozza (mi è sempre piaciuto questo nome di città).



Gloria Cecilia Díaz ha scritto vari libri in lingua spagnola ma purtroppo soltanto due sono disponibili in italiano (il secondo è "La strega della montagna"), perciò l'ultima cosa che vorrei dire a proposito degli altri libri è: "pubblicateli!" 




Gloria Cecilia Díaz
La valle delle lucciole 
trad. Francesca Lazzarato
ill. Francesco Melendez
Ed. Mondadori, Junior +10
1989

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