domenica 31 ottobre 2010

Casa pelosa

A zonzo fra le risaie piemontesi, il signor Interlinea fece un capitombolo e si bagnò tutti i pantaloni seri. Una ranocchia gli balzò in testa e fu così che si trovò il nome per la collana di libri junior. La sua carta ha una tinta particolare perché non inquina: è una carta ricavata dalle alghe della laguna di Venezia. 

Non era il primo libro delle rane che mi gustavo ma questa lettura è stata una vera sorpresa.
Il titolo è come una carta appiccisosa acchiappa  mosche (povere moschette moscacce) e prima di adocchiare la quarta di copertina chi avrebbe ammaginato che ci fosse di mezzo niente popò di meno che...



Cappuccetto rosso! 

La bambina disegnata in copertina - che bella con quella faccia blu e i capelli arrotolati per aria -  porta il tratto inconfondibile di Gianni De Conno e si chiama Gina.





"Del bosco Gina ha un vago ricordo, di quando c'è stata la prima volta, tanto tanto tempo fa. Doveva portare una torta alla nonna, sì una torta..."

Non posso svelare neppure un millimetro in più! Questa rielaborazione dell'antica storia di Cappuccetto rosso è divertente quanto intelligente.
Inoltre il signor scrittore Mignone potrebbe avere una cotta per Cappuccetto rosso, perché l'ha messa anche in un altro suo libro, a rapire una banca in stile Bonnie!




In quanto a variazioni, stravolgimenti, invenzioni, la storia di Cappuccetto rosso è una grande esperta. Abbiamo tante nuove cappuccetto ma sopra tutte ci sono quelle di Bruno Munari e di Gianni Rodari.





Cappuccetto bianco è il mio amato: non è una storia, è un evento (ne parleremo!). E insieme c'è Cappuccetto Verde, che è entrato  nelle mie giornate senza che me lo aspettassi.  






"A sbagliare le storie" è sorella di tutte le altre "Novelle al telefono" di Gianni Rodari. Ne hanno fatto un librone bello bellissimo i signori della Emme edizioni insieme all'illustratore Alessandro Sanna, anch'egli dal tratto inconfondibile! Questo libro è una garanzia di riso e sorriso. 




Fabian Negrin ha pensato e disegnato con la testa, la pancia e il cuore del lupo: ne è nata una meraviglia che si intitola "In bocca al lupo"





Se invece guardiamo indietro indietro indietro e indietro, troviamo in tutto il mondo versioni diverse della stessa storia, di cui restano i tratti fondamentali ma cambiano le cose intorno. Insieme alla versione di Charles Perrault in cui non c'è scampo per Cappuccetto, la fiaba a cui siamo più abituati è quella raccolta dai fratelli Grimm (ode a Jacob e Wilhelm Grimm).

L'ha colorata fortissimo e ci ha messo i suoi sbrilluccichii Kveta Pacoská (anche di lei parleremo certamente)




e Louise Rowe ne ha fatto una versione pop up che quando apri il libro spunta fuori tutto: gli alberi, il lupo, cappuccetto, poi torna dentro e poi torna fuori, quando vuoi tu.




Ma quella che più mi piace  per ora è la versione abruzzese "La finta nonna" raccolta da Italo Calvino nelle sue ""Fiabe italiane". Tutta un'altra musica! 

Chiara Carrer ne ha illustrato una versione simile, dove non esiste il cacciatore e la bambina di salva da sola!




A parlar di così tanti libri, sembra di non averne abbracciato nessuno, ma è per passione che aggiungo ancora illustrazioni e illustrazioni. 


Gustave Doré


Walter Crane


Emanuele Luttazzi



Violeta Lopiz


Iwin Krzysztof



Octavia Monaco



Sebastiano Ruiz Mignone
Casa pelosa
ill. Gianni De Conno
ed. Interlinea (http://www.interlinea.com)
le rane
2003

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